Sognava rocce alte, spazi aperti e cielo sopra la testa. Senza, era triste.— Mauro Corona
Sognava rocce alte, spazi aperti e cielo sopra la testa. Senza, era triste.
Se voleva far cantare gli strumenti con voce speciale, unica e non ripetibile nei secoli, doveva tagliare il legname quando cantava.
A quel punto ricordò e le lacrime gli rigarono il volto, che non era cambiato quasi niente in tutti quegli anni. Morì di lì a poco per stanchezza di esistere. Che non è il suicidio diretto ma un lasciarsi andare lentamente, giorno dopo giorno, guardando lontano verso chissà quale ricordo.
Usciva mezzo addormentato dal lenzuolo rosa dell'alba e si stendeva sulle punte dei monti circostanti.
Un uomo senza coraggio e forza cerca coraggio e forza nelle armi. E li trova.
Fame e freddo non fanno domande.
I miei piedi hanno calpestato tutte le superfici create da Dio, i suoi oceani, le sue paludi, le sue colline, le sue vette, per trovare finalmente un posto per me nella neve pungente da cui vedere, nella foschia azzurrina, un mondo di montagne sovrastanti altre montagne.
Vivere in montagna senza avere un rapporto con il Creatore e la creazione è impossibile, mentre abitare in città ci fa condurre un'esistenza allo stesso livello dell'asfalto.
Quassù l'ispirazione entra nel naso e la mucosa fiuta la storia dell'aria, i suoi viaggi.
Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri, ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre.
Erano montagne come rudimenti semantici, vere e proprie definizione di sé.
Era un metodo a casaccio, ma il mondo era stato costruito a casaccio e la bellezza delle montagne, dei fiumi e dei tramonti può essere soltanto la vernice con cui l'artefice inesperto nasconde le giunture.
La montagna, nella Bibbia, è il luogo nel quale si svolge il dialogo tra Dio e l'uomo.
Non ho mai piantato un chiodo in montagna. Non mi sento autorizzato, sono uno di fuori, di passaggio. Mettere un chiodo è un atto di possesso, bisogna appartenere al luogo per sentirsi autorizzato.
Grandi cose si compiono quando gli uomini e le montagne si incontrano.
Lassù si erano liberati dal desiderio di felicità e perfino dalla speranza, perciò vivevano in pace e tranquilli, avevano cioè trovato la felicità. Ma loro non lo sapevano e campavano così.