La superstizione reca in sé qualche immagine della pusillanimità.
Aristippo, quando gli fu ricordato l'affetto che doveva ai propri figli perché erano usciti da lui, si mise a sputare, dicendo che anche quello era pur sempre uscito da lui.
Se fosse dipeso da me, avrei rifiutato di sposare finanche la saggezza, se mai essa mi avesse voluto.
Mi sono imposto di avere il coraggio di dire tutto quello che ho il coraggio di fare.
Un uomo dotato di grande ingegno non ha perso niente se possiede se stesso.
Non viaggio senza libri né in pace né in guerra. È il miglior viatico che abbia trovato in questo viaggio umano.
Non bisogna essere superstiziosi. Oltre tutto porta male.
Non mi va di parlare del futuro, sono scaramantica, tremendamente superstiziosa. Ma vi assicuro che ho dei piani superprecisi.
L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.
La superstizione è, in fondo, la più tangibile delle fedi.
Ogni superstizione è sempre odiosa e gravosa.
La superstizione aiuta a vivere più di quanto la religione aiuti a morire.
La sicurezza è perlopiù una superstizione. Non esiste in natura, né i cuccioli di uomo riescono a provarla. Evitare il pericolo non è più sicuro, sul lungo periodo, che esservi esposti apertamente.
La superstizione porta sfortuna.
E' dunque il timore la causa che genera, mantiene ed alimenta la superstizione.