Il romanziere non deve render conto a nessuno, tranne che a Cervantes.
Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future.
I veri geni del comico non sono coloro che ci fanno ridere di più, ma coloro che svelano una zona sconosciuta del comico.
Non c'è nulla che avvicini le persone più in fretta di una triste e malinconica comprensione.
Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa dall'altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza.
Irena andò alla finestra per assaporare, nella calma ritrovata, la libertà della solitudine.
Quando ho voglia di leggere un romanzo, ne scrivo uno.
Chiunque può scrivere un romanzo di tre volumi. Richiede semplicemente una totale ignoranza della vita e della letteratura.
Non c'è niente di più distante dalla vita delle persone che lo scrivere romanzi. Per questo fanno bene al cuore.
È preferibile vivere un romanzo che leggerlo.
Un romanzo è una macchina per generare interpretazioni.
Il romanziere è lo storico del presente, mentre lo storico è il romanziere del passato.
Il romanzo è il privilegio dei ricchi, non la professione dei disoccupati. Il povero deve essere pratico e prosaico.
I romanzi finiscono col matrimonio dell'eroe con l'eroina. Bisognerebbe invece cominciare da questo, e finire che si sono separati, cioè liberati l'uno dell'altro.
Un romanzo non è mai altro che una filosofia tradotta in immagini.