Nelle assemblee va bene la lingua, ma in guerra valgono di più le mani.— Omero
Nelle assemblee va bene la lingua, ma in guerra valgono di più le mani.
L'evento su le ginocchia degli dèi s'asside.
Tutte le morti sono odiose per i miseri mortali.
Sbaglia sia chi fa fretta all'ospite che non vuol partire, sia chi lo trattiene se ha fretta.
La fame è insolente, dovrà essere saziata.
Il cuore dei forti sa cedere al momento opportuno.
Le guerre stesse sono viaggi, viaggi di nazioni.
La storia insegna che la guerra inizia quando i governi credono che il prezzo dell'aggressione sia basso.
Gli uomini che muoiono sono i figli, gli amanti, i mariti. Una donna può solo perdere in guerra, mai vincere. E a lei la guerra non dà nessun brivido di emozione.
Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi.
I vantaggi della guerra, se ce né qualcuno, sono solo per i potenti della nazione vincente. Gli svantaggi ricadono sulla povera gente.
La guerra uccide più cornuti di quanto la pace non generi uomini.
La guerra non consiste solo di battaglie, o dell'atto di combattere, ma di un periodo di tempo, in cui la volontà di contendere in battaglia è sufficientemente nota.
La guerra è bellissima per coloro che non l'hanno vissuta.
Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c'è niente di dolce o di opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo.
Non c'è mai stata una guerra buona o una pace cattiva.