Presto invecchiano gli uomini nelle disavventure.— Omero
Presto invecchiano gli uomini nelle disavventure.
Tal e quale la stirpe delle foglie è la stirpe degli uomini.
Cambiano cielo, non animo, coloro che corrono al di là del mare.
Nello stesso momento guarda davanti e dietro.
I doni degli dei nessuno può sceglierseli.
Il cuore dei forti sa cedere al momento opportuno.
Quale uomo si è mai dato la colpa per la propria sfortuna?
Io faccio un ragionamento molto semplice: in questo paese il centro-destra ha fallito, il centro-sinistra ha fallito ma forse è il centro che porta sfiga.
Più di un uomo sarebbe stato peggiore se la sua fortuna fosse stata migliore.
Rassegnandosi, lo sfortunato consuma la sua sfortuna.
Io lo so perché sta piovendo. Avrei potuto profetizzarlo: sta piovendo perché il tergicristallo è andato a farsi fottere. Se il tergicristallo stava a posto ci sarebbe stato un sole accecante pure di notte.
Dovunque tu sia, qualunque siano le circostanze, qualunque sfortuna tu possa aver sofferto, la musica della tua vita non è andata via. È dentro di te, se l'ascolti, puoi suonarla.
Ma perché dare al sole, perché reggere in vita chi poi di quella consolar convenga? Se la vita è sventura, perché da noi si dura?
Le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole.
Ogni sfortuna che ti capita porta in sé il seme della fortuna di domani.
La storia non è altro che un quadro di delitti e di sventure.