Prudentemente Iddio nascose fra tenebre caliginose gli eventi del tempo futuro.
L'uomo o impazzisce o scrive versi.
Più a fondo e meglio di un attacco arcigno, la battuta spiritosa serve a troncare anche le questioni grosse.
Se siamo lieti, portiamo i nostri pensieri al di là del presente.
Con la pazienza si rende più tollerabile ciò che non si riesce a correggere.
Un'inquietudine impotente ci tormenta, e andiamo per acque e terre inseguendo la felicità. Ma ciò che insegui è qui, se non ti manca la ragione.
I giovani soffrono di più per la prudenza dei vecchi che per i propri errori.
Non si è mai troppo prudenti nella scelta dei propri nemici.
Nessuno ama i missionari armati; il primo consiglio che danno la natura e la prudenza è quello di respingerli come nemici.
All'uomo prudente giovano più i nemici che allo sciocco gli amici.
Il pessimista prudente si suicida gettandosi davanti all'ambulanza.
Il valore è figlio della prudenza, non della temerarietà.
Nulla è più pericoloso di un amico senza discernimento: perfino un nemico prudente è preferibile.
La prudenza e io non siamo andati troppo spesso a braccetto in questi ultimi giorni, ma dopo tutto qualche volta bisognerebbe anche seguirne i consigli.
Da bambino chiesi al mio parroco: «Come si fa ad andare in paradiso e al tempo stesso a proteggersi da tutto il male che c'è nel mondo?» Mi rispose con le parole che Dio disse ai suoi figli: «Eravate pecore tra i lupi. Siate prudenti come serpenti ma puri come colombe».
Pazza. Irrimediabilmente pazza. Persa e fottuta oltre l'orlo sdrucito del panico. Anni luce dalle geometrie spigolose della prudenza. La sedia e la frusta a dire ai fantasmi su che sgabello saltare.