La morte raggiunge anche l'uomo che fugge.— Orazio
La morte raggiunge anche l'uomo che fugge.
Non chiamar felice chi possiede molte ricchezze; si addice di più quel termine a chi sa curare da saggio i doni degli dei, e sa sopportare la dura povertà; a chi teme di più il disonore che la morte, e non esita a perdere la vita per i cari amici o per la patria.
La forza bruta non governata dalla ragione rovina sotto il suo stesso peso.
Per evitare un difetto, gli stolti cadono nel difetto contrario.
Le montagne partoriranno e nascerà un ridicolo topolino.
I venti squassano soprattutto i pini più maestosi, le torri più alte crollano con maggior rovina e i fulmini colpiscono le cime più elevate.
Morire prima di aver paura di morire può essere un dono.
La morte è l'ammirevole liquidazione della vita.
È l'ignoto che temiamo, quando guardiamo la morte e il buio, nient'altro.
L'uomo è un pacco postale che la levatrice spedisce al becchino.
La morte, se somiglia allo spegnersi di una luce non mi spaventa: tutt'al più mi scoccia. L'unica cosa che mi spaventa è il dolore.
E' assai difficile, se non impossibile, trovare un morto con la faccia da stupido. Fra le conseguenze di ogni trapasso, questa la principale.
Voglio assolutamente continuare a sentire che un giorno morirò. Altrimenti non mi accorgo che vivo.
La morte è un mostro che caccia dal gran teatro uno spettatore attento, prima della fine di una rappresentazione che lo interessa infinitamente.
Se non fosse la morte, quasi non sarebbe poesia nella vita.
Senza fede non potremmo accettare né concepire la morte.