Là dove cresce il dolore è terra benedetta.
Lo spreco della vita si trova nell'amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.
La gente per nascondere la propria ignoranza dà degli insegnamenti, così come sorride per celare le lacrime.
Credere è molto noioso. Dubitare è profondamente avvincente. Essere sul chi va là è vivere. Farsi cullare nella certezza è morire.
Odio le discussioni di qualsiasi tipo. Sono sempre volgari e spesso convincenti.
Non vi sono libri morali o libri immorali. Vi sono libri scritti bene e libri scritti male, e nient'altro.
Io mangio solo per nutrire il dolore.
Per allontanarsi da un dolore sembra necessario ripercorrere gli stessi passi che ci hanno condotto a quel dolore.
La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito.
Il dolore indurisce. Il grande dolore indurisce maggiormente.
Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.
Non c'è nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
Un modo molto importante per farci amico il dolore è farlo uscire dall'isolamento e condividerlo con qualcuno che può accoglierlo.
Niente più del dolore fa crescere e insegna a gustare ogni attimo di quel dono grandioso che è la vita.
Chi continua a esultare sul rogo, non trionfa sul dolore, bensì sul fatto che, contrariamente a quanto si aspettava, non sente alcun dolore. Una allegoria.