Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.
Chi ha un handicap giustifica sempre i suoi peccati.
Il grado di libertà di un uomo si misura dall'intensità dei suoi sogni.
Chi si ostina fa scandalo.
Si vive sempre troppo.
La follia è saltare sul tappeto della ragione.
Il dolore. Se ti posso sopportare, sei leggero; se non posso, durerai poco.
L'uomo molto giovane è un animale ribelle al dolore.
Se due dolori scoppiano contemporaneamente in due punti diversi, il più violento soffoca l'altro.
Il fascino divino che avviene per mezzo della parola è generatore di piacere e liberatore dal dolore. La forza dell'incantesimo, accompagnandosi all'opinione dell'anima, la seduce e la persuade e la trasforma per mezzo del suo incanto.
Le lacrime non sono espresse dal dolore, ma dalla sua storia.
Solo il dolore fa crescere, ma il dolore va preso di petto, chi svicola o si compiange, è destinato a perdere.
Soltanto il rispetto dei valori e dei dolori che si vogliono superare consente di trascenderli; ignorarli con frettolosa sgarbatezza significa lasciarli pericolosamente fermentare nel livore represso e lasciarli incancrenire nel risentimento non risolto.
Se consideriamo sbagliato infliggere una certa quantità di dolore a un bambino senza buone ragioni, dobbiamo, a meno che non siamo specisti, considerare altrettanto sbagliato infliggere la stessa quantità di dolore a un cavallo senza buone ragioni.
Ogni dolore che non distacca è dolore perduto.
Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco.
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