È proprio perché uno non sa fare una cosa, che ne è il miglior giudice.
Tutti abbiamo bisogno di amici, alle volte.
Le donne rappresentano il trionfo della materia sullo spirito; gli uomini rappresentano il trionfo dell'intelletto sulla morale.
In un tempio tutti dovrebbero essere seri, tranne colui che vi viene adorato.
Le donne, secondo il detto di un Francese di spirito, ci ispirano il desiderio di compiere i capolavori, e ci impediscono sempre di eseguirli.
Niente che avvenga davvero ha la minima importanza. Il tedio è la maggiore età della serietà.
Ciascuno giudica bene ciò che conosce, e solo di questo è buon giudice.
Ci sono più uomini giudicati per il colore delle loro cravatte che per il valore delle loro azioni.
Non si può giudicare il carattere di un uomo né condannare il suo comportamento se non si conosce lo stato del suo portafoglio.
Ciò che l'uomo sopporta più difficilmente è di essere giudicato. Di qui l'attaccamento alla madre o all'amante accecata, di qui anche l'amore per le bestie.
Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!
Gli uomini devonsi più tosto pesare con la stadera del mugnaio che con la bilancia dell'orafo; ed è convenevol cosa lo esser presto di accettarli non per quello che essi veramente vagliono, ma, come si fa delle monete, per quello che corrono.
Non esiste condizione più favorevole per giudicare obiettivamente gli uomini di quella di chi abbia superato i cinquant'anni e non abbia figli.
Non giudicare le persone dai loro errori, ma dalla loro voglia di rimediare.
Non giudicare gli uomini dalla diversità dei monumenti funebri e delle tombe che adornano le strade: la cenere rende tutti uguali.
Il crimine più grande: giudicare.