E' impossibile che un francese mangi da solo.
Sono permessi tutti i pesci: grassi e magri, bianchi e azzurri, freschi, surgelati e conservati al naturale senza olio, affumicati ed essiccati.
Se ami qualcuno. automaticamente ingerisci meno cibo.
La sanità degli uomini sta più nell'aggiustato uso della cucina, che nelle scatole e negli alberelli speziali.
Gli animali sono miei amici... e io non mangio i miei amici.
L'uomo vive di pane e pigiama.
Il ricco mangia, il povero si nutre.
Nessuno deve vergognarsi a tavola.
Mangiare carne è un atto considerato giusto e normale solo perché socialmente condiviso. Tutto qui. Non c'è niente di intelligente, di normale, di morale e di nutriente nell'uccidere cinquanta miliardi di animali l'anno.
Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e il capo e il sottocapo e il direttore e l'ingegnere e il sorvegliante... Che può avanzare per chi sta sotto terra e sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?
Meglio chi mangia carne seicento volte l'anno di chi la mangia, tanto per consentire, una volta la settimana: nel carnivorismo cieco, totale, tigresco, c'è una specie di innocenza, è materia che divora se stessa; in quello sporadico c'è l'uomo e la sua colpa.
Nasce dalla mia sincera passione per il cibo e per la filosofia. Adoro mangiare e per questo non ho mai seguito una dieta, nonostante sia arrivato a pesare anche 156 kg. Inoltre, mi sono sempre dilettato nella lettura dei filosofi: da Platone ad Aristotele, da Cartesio a Kant.
Solo i poveri sanno davvero mangiare, diceva Eduardo. Quella che vediamo di questi tempi non è attrazione per il cibo, è ossessione per il cibo come unico piacere, è la sostituzione dell'eros con il ricettario.