Chi non sa ridere non è una persona seria.— Pino Caruso
Chi non sa ridere non è una persona seria.
La commedia è una tragedia evitata.
Il successo degli invidiosi è l'insuccesso degli altri.
Per un attore, l'umanità si divide in due categorie: lui e gli altri.
Il primato dell'imbecillità viene battuto tutti i giorni.
Mangiare carne è una forma di omicidio premeditato a scopo di libidine. E digerire un animale è un altro reato: occultamento di cadavere. Quindi non commettete reati.
La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.
È cosa giusta, ponderata e nobile che, se malattia e dolore sono contagiosi, non vi sia nulla al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buon umore.
Benedetto colui che ride di sé stesso, se non sia per evitare il riso degli altri.
Se dobbiamo credere ai nostri logici, l'uomo si distingue da tutte le altre creature per la facoltà di ridere.
Se non ci fossero le sofferenze degli altri a farci ridere, non rideremmo mai.
Il riso è il salto del possibile nell'impossibile.
Ridere è il linguaggio dell'anima.
Ridere significa essere liberi dai falsi idoli del mondo che vogliono essere adorati e dalla tracotante serietà della vita che rende schiavi.
A che scopo dobbiamo vivere, se non per essere presi in giro dai nostri vicini e ridere di loro a nostra volta?
Chi sa ridere è padrone del mondo.