Quando viene assolto un colpevole, è condannato il giudice.
Il piacere e la gloria non vanno mai d'accordo.
Corre meno pericoli colui che, anche se è al sicuro, sta in guardia.
L'avaro ha altrettanto bisogno di ciò che possiede che di quello che non possiede.
La fortuna è come il vetro, così come può splendere, così può frangersi.
I piaceri più grandi disgustano se non c'è varietà.
Quando le cose mi cadono dalle mani, non è colpa mia, è colpa delle cose.
La colpa esiste solo per i rei confessi. L'insufficienza di prove e il beneficio del dubbio sono capisaldi giuridici irrinunciabili.
Meglio dallo psicanalista che dal confessore. Per questo è sempre colpa tua, per quello è sempre colpa degli altri.
Chi sfugge ad un processo confessa la propria colpa.
Colui che è capace di sorridere quando tutto va male, è perché già ha pensato a chi dare la colpa.
Chi trova nella propria vita molte colpe si sveglia di frequente anche dai sogni come i fanciulli e vive nella paura, tra brutti presentimenti; a chi invece è conscio di non aver commesso alcuna ingiustizia sta sempre accanto una lieta speranza e una buona "nutrice di vecchiaia".
La colpa è così piena d'ingenua gelosia che si versa da sola per timore d'essere versata.
I colpevoli è meglio sceglierli che cercarli.
L'uomo può sopportare le disgrazie, esse sono accidentali e vengono dal di fuori: ma soffrire per le proprie colpe, ecco l'aculeo della vita.