È vissuto bene chi è potuto morire quando ha voluto.
A cosa bisogna badare quando le parole vogliono una cosa e l'animo un'altra.
Soltanto chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti.
Per chi ha un desiderio impellente anche l'essere solleciti sembra ritardo.
L'ammalato ribelle fa il medico crudele.
Chi ama sa ciò che desidera, ma non capisce ciò che è saggio.
Si vive sempre troppo.
Si dovrebbe stupirsi se fosse diverso: si accumula rabbie, umiliazioni, ferocie, angosce, pianti, frenesie e alla fine ci si trova un cancro, una nefrite, un diabete, una sclerosi che ci annienta. E voilà.
Vivere è verificare.
Siccome questi terroristi sanguinari vogliono colpire il nostro modo di vivere, uno dei modi per rispondere è continuare a vivere come si vive in una democrazia.
La gente è costretta a vivere in luoghi dove non ha più il minimo controllo su quello che mangia e quello che si mette addosso, sullo spazio che occupa. Tutti sono in prestito tutto il tempo, devono comprare quello che gli serve e non gli basta mai, gli sembra di avere sempre bisogno di altro.
Non ricordare il giorno trascorso e non perderti in lacrime sul domani che viene: su passato e futuro non far fondamento, vivi dell'oggi e non perdere al vento la vita.
Se vivrai secondo natura, non sarai mai povero; se vivrai secondo le opinioni, non sarai mai ricco.
Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l'ultimo perché il giorno che lo sarà non avrai voglia di crederlo.
Coloro che vivono con cognizione di causa sono rari, e di solito dimenticano presto. E quelli che per miracolo se ne rammentano, spesso non sanno trarne profitto.
Vivere del proprio lavoro, una necessità; vivere del lavoro altrui, un'aspirazione.