Il buon lettore fa il buon libro.— Ralph Waldo Emerson
Il buon lettore fa il buon libro.
C'è un tempo in cui un uomo distingue l'idea della felicità dall'idea della ricchezza; è l'inizio della saggezza.
Quando un giovane risoluto affronta il grande prepotente, il mondo, e lo afferra saldamente per la barba, spesso si sorprende a scoprire che questa gli resta in mano, e che era attaccata solo per spaventare i timidi avventurieri.
L'unico premio della virtù è la virtù.
Platone è la filosofia e la filosofia è Platone.
L'amico è la persona davanti alla quale posso pensare ad alta voce.
Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto.
Bisognerebbe leggere, credo, soltanto i libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?
Un libro non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire.
Quanti di noi sarebbero naufraghi senza speranza in una notte atlantica, senza le voci che si levano e ci chiamano dai libri.
Ci sono libri che non si dovrebbero osare se non dopo i quarant'anni.
Nessun vascello c'è che, come un libro, possa portarci in contrade lontane.
Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
Per quello che mi riguarda, se un libro è ben scritto, lo trovo sempre troppo corto.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.
Qualche libro lo si legge col sentimento di fare un'elemosina all'autore.