Il diritto di voto dovrebbe anche essere diritto di veto.— Roberto Gervaso
Il diritto di voto dovrebbe anche essere diritto di veto.
Per alcuni la giustizia non dovrebbe essere altro che il riconoscimento dei propri privilegi.
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
"Credere, obbedire, combattere": lo slogan imposto a un popolo che non crede in niente, non sa obbedire, e non vuol combattere.
C'è chi fa debiti per necessità, chi per leggerezza, chi per vizio. Solo il primo, di solito, li paga.
L'appetito non vien mangiando, ma vedendo mangiare gli altri.
Il voto è la politica del meno peggio.
Avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. In realtà, non votare è impossibile: si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando tacitamente il valore del voto di un irriducibile.
Ti voterò. Ma solo se vincerai.
Quanto meglio sarebbe se i voti si potessero pesare, anziché contare.
Non sempre chi ha ragione viene votato: e il motivo è lo stesso per cui è raro che l'onesto diventi ricco.
L'ideale dell'italiano è il voto segreto.
Il suffragio popolare è un mito e su ciò credo che potremo essere tutti d'accordo; ma è un mito necessario ed il migliore che finora sia stato inventato.
Voto. Simbolo e strumento della facoltà che ha ogni libero cittadino di dimostrarsi uno sciocco e di rovinare il proprio paese.
Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare.