Rimpiangiamo il passato anche perché lo ricordiamo male.— Roberto Gervaso
Rimpiangiamo il passato anche perché lo ricordiamo male.
È l'idea della pace eterna che ci toglie la pace.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Fortuna è il nome che diamo al successo altrui.
Nessuno è abbastanza intelligente per dimostrare a un cretino che è un cretino.
La vita: una goccia di cristallo appesa a un filo di seta ciondolante da un soffitto di carta stagnola.
Il passato non muore mai. Non è nemmeno passato.
Conoscere il passato, ricordare, è il solo modo di conoscere il presente, cioè se stessi.
La gente fa sempre così. Rimpiange il passato come se il passato equivalesse al concetto del bene e odia il presente come se il presente equivalesse al concetto del male: volutamente ignorando che nel passato facevan lo stesso."
La gratitudine guarda al passato e l'amore al presente; paura, avarizia, lussuria e ambizione guardano al futuro.
Il disprezzo del passato o è ignoranza o è paura.
Il silenzio fa sì che le immagini del passato non suscitino desideri ma tristezza, una enorme sconsolata malinconia.
Una spugna per cancellare il passato, una rosa per addolcire il presente e un bacio per salutare il futuro.
Il piacere è sempre o passato o futuro, e non è mai presente.
Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo.
Le scene della nostra vita sono come rozzi mosaici. Guardate da vicino non producono nessun effetto, non ci si può vedere niente di bello finché non si guardano da lontano.