L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
Una donna che piange è una sfida. Un uomo che piange è una resa.
Più che fonte d'ispirazione, le donne sono per l'uomo fonte di disperazione.
C'è chi crede d'esser un grande scrittore perché tutti lo leggono; e c'è chi crede d'esser un grande scrittore perché non lo legge nessuno.
La vita è la più monotona delle avventure: finisce sempre allo stesso modo.
È l'idea della pace eterna che ci toglie la pace.
Il soffrire è umano non è elegante.
Noi non abbiamo forse valore se non per le nostre sofferenze. C'è tanta gente la cui gioia è così immonda, il cui ideale è così meschino, che noi dobbiamo benedire la nostra disgrazia se ci fa più degni.
Che la sofferenza sia più grande della colpa è la terribile, la distruttiva verità della croce.
L'uomo è nato per soffrire. Se non soffre, soffre.
Vuoto è l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza.
Tanti sono morti disperati. E questi hanno sofferto più di Cristo. Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente.
Nella vita ci sarà sempre un bastardo che ti farà soffrire, ma sarà l'unica persona che riuscirai ad amare veramente.
Soffrire significa non poter mangiare né dormire, altrimenti è letteratura.
Più della psicologia stessa, la sofferenza la sa lunga in materia di psicologia.
La sofferenza è forse l'unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito.