Pretendete di non implorare ciò che vi viene di diritto.
I boss nei loro memoriali di denuncia con scherno supremo scrivono di me "noto romanziere", cioè "noto contaballe", magari anche un po' omosessuale, offesa massima per i camorristi.
Quanto alla stima e all'amicizia dei grandi scrittori stranieri, probabilmente sono vivo grazie a loro perché se all'estero non avessero seguito con passione e partecipazione il mio caso, temo proprio che non avrei avuto attenzione e protezione dal mio Paese.
In guerra non è possibile più avere rapporti d'amore, legami, relazioni, tutto può divenire elemento di debolezza.
La vita del diritto è diritto alla vita.
Il presidente Napolitano - e gliene sono profondamente grato - ha sempre mostrato sollecitudine nei miei confronti.
Esistono diritti non scritti, ma più sicuri che tutti gli scritti.
Quello che vogliamo realmente è il diritto di avere ragione e il diritto di avere torto.
Chi ha diritto, non ringrazia.
Non voglio combattere nessuno con nessuna arma; io non devo combattere per i miei diritti, i miei diritti devono venire da me.
La violazione del diritto avvenuta in un punto della terra è avvertita in tutti i punti.
Nessuno ha diritti su nessuno.
Molti diritti sono doveri ben mascherati.
Se è un dovere rispettare i diritti degli altri, è anche un dovere far rispettare i propri.
Misero l'uomo che a giustificazione del proprio operare non altro sappia invocare che il proprio diritto.
I diritti degli altri sono pretese; le nostre pretese sono diritti.