Un eroe è chi fa quello che può.
Se un sacrificio è per voi una tristezza, non una gioia, non fatelo, non ne siete degni.
Pessimismo dell'intelligenza, ottimismo della volontà.
Il compito degli intellettuali è quello di ricercare la verità in mezzo all'errore.
La felicità sta nel conoscere i propri limiti e nell'amarli.
L'eroe vero è sempre eroe per sbaglio, il suo sogno sarebbe di essere un onesto vigliacco come tutti.
L'unità di misura del teatro come rappresentazione è l'uomo, e quest'uomo deve poter essere riconosciuto da coloro che siedono nella platea come uno di loro, come un campione, nel bene e nel male, di ciò che essi sono, temono o sperano di essere; un eroe, insomma.
Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo.
L'Eroe è la coscienza universale del dovere essere.
Diventare un eroe è come vincere la professione più corta sulla terra.
Non c'è eroismo in me. Sono un uomo che ama fare. C'è dell'egoismo, sempre. La vita di un operaio può essere eroica quanto la mia.
Se l'eroismo non contasse sacrificio sarebbe un affare di ordinaria amministrazione.
Uno non può fare l'eroe tutta la vita. Anzi, il più delle volte non può farlo per più di 10 minuti. Certo, in quei dieci minuti si vedono le cose diversamente.
Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi.
L'eroe è colui il quale fa da solo ciò che altri dovrebbero fare: è dunque l'espressione del paese che si rassegna, delle genti in cui la coscienza individuale è debole ; che non sono ancora entrate nella civiltà, o che vi sono entrate male.