Avidamente allargo la mia mano: dammi dolore cibo cotidiano.
Ad una fronda, docile la luce oscilla alle nozze con l'aria; nel senso di morte, eccomi, spaventato d'amore.
Giorno dopo giorno: parole maledette e il sangue e l'oro. Vi riconosco, miei simili, o mostri della terra. Al vostro morso è caduta la pietà, e la croce gentile ci ha lasciati.
Dalla natura deforme la foglia simmetrica fugge, l'àncora più non la tiene. Già inverno, non inverno, fuma un falò presso il Naviglio.
La rassegnazione alla solitudine, opposta al dolore lucreziano, avvicina a noi Virgilio più degli altri poeti latini dell'antichità classica.
Si china il giorno e colgo ombre dai cieli: che tristezza il mio cuore di carne!
Il dolore è la forma più intensa di vita, è sovreccitazione: quindi, il ricerchiamo.
Quando due dolori si verificano insieme, ma non nello stesso posto, il più violento oscura l'altro.
Il fascino divino che avviene per mezzo della parola è generatore di piacere e liberatore dal dolore. La forza dell'incantesimo, accompagnandosi all'opinione dell'anima, la seduce e la persuade e la trasforma per mezzo del suo incanto.
Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.
Anche l'uomo più sano e più sereno può risolversi per il suicidio, quando l'enormità dei dolori e della sventura che si avanza inevitabile sopraffà il terrore della morte.
Se il lamentarsi non risuscita nessuno, se il soffrire non muta una sorte immobile e fissa per l'eternità e la morte non ha mai mollato quel che si è preso, cessi un dolore in pura perdita.
Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.
Un momento di dolore vale una vita di gloria.
Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce.
La bellezza ci può trafiggere come un dolore.