Gli infelici credono facilmente in ciò che desiderano molto.
Ecco l'unico motivo per cui non possiamo lamentarci della vita: non trattiene nessuno.
Non c'è niente che giovi quanto starsene tranquilli e parlare pochissimo con gli altri e il più possibile con sé stessi.
È una grande ricchezza la povertà regolata dalla legge di natura.
La diffidenza chiama l'inganno.
Nessuno versa il sangue di un altro per il gusto di uccidere, o almeno pochi; la maggior parte agisce più per calcolo che per odio.
Quelli che sono infelici non hanno bisogno di niente a questo mondo, eccetto di persone capaci di concedere loro la propria attenzione.
Dicono che la felicità si trova nelle piccole cose. Sapeste l'infelicità.
Presso che le operazioni tutte con le quali gli uomini s'ingegnano di acquistare la felicità, sono ad essi cagione di maggiore infelicità.
Nessuno è più infelice che la maggior parte di quelli che sono generalmente ritenuti felici.
Non c'è niente di più comico dell'infelicità.
Nessuno può vantarsi o sdegnarsi con verità dicendo: io non posso essere più infelice di quel che sono.
Per non diventare molto infelici il mezzo più sicuro sta nel non pretendere di essere molto felici.
Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo.
Se non ci fosse, a questo mondo, l'infelicità, ci potremmo credere in paradiso.
Veramente infelice è chi non sa sopportare l'infelicità.