Il piacere sta sul filo, e si muta in dolore se non ha misura.— Lucio Anneo Seneca
Il piacere sta sul filo, e si muta in dolore se non ha misura.
Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia.
Abbandona ogni preoccupazione per la tua esistenza e te la renderai piacevole.
Ogni tipo di ambizione ha questo grave difetto: non guarda indietro.
Chi è temuto teme: non può starsene tranquillo chi è oggetto della paura altrui.
Gli infelici credono facilmente in ciò che desiderano molto.
In questa terra di lacrime, ci restano due piaceri: amare una bella donna e fumare un sigaro toscano.
Non si desidera di godere. Si desidera sperimentare la vanità di un piacere, per non esserne più ossessionati.
I piaceri sono effimeri, gli onori eterni.
Tenete a mente che non si sta facendo musica per il proprio piacere, ma per il piacere del pubblico.
Il piacere è il più certo mezzo di conoscimento offertoci dalla Natura e colui il quale molto ha sofferto è men sapiente di colui il quale ha molto gioito.
Dal piacere nasce il dolore, dal piacere nasce il timore: per chi è libero dal piacere non esiste dolore: di cosa dovrebbe aver timore?
Passano anni interi senza che noi proviamo un piacer vivo, anzi una sensazione pur momentanea di piacere. Il fanciullo non passa giorno che non ne provi. Qual è la cagione? La scienza in noi, in lui l'ignoranza. Vero è che così viceversa accade del dolore.
Il piacere è l'inizio e la fine del vivere felicemente.
I godimenti che la passione dà, sono orribilmente tempestosi, pagati con snervanti inquietudini che spezzano le corde dell'anima.
A chi non piace piacere?