Il sommo bene è l'armonia dell'animo.
Proprio come sceglierò la mia nave quando mi accingerò ad un viaggio, o la mia casa quando intenderò prendere una residenza, così sceglierò la mia morte quando mi accingerò ad abbandonare la vita.
Cerca di capire cosa è necessario e che cosa è superfluo. Il necessario ti si offrirà spontaneamente dappertutto, il superfluo dovrai cercarlo sempre con grandi sforzi.
Per fare ciò che si vuole bisogna nascere re o stupidi.
Bisogna perseverare e rinvigorire il nostro spirito con una assidua applicazione, finché la tendenza al bene diventi saggezza.
Ciò che consideri una vetta è soltanto un gradino.
Dovunque c'è l'uomo, c'è l'occasione per fare del bene.
Un bene che può essere dato, può anche essere tolto.
Fra il bene e il male c'è una porta, e io l'aprirò!
Si dovrebbe pensare più a far bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a star meglio.
Nessun bene si può avere al mondo, che non sia accompagnato da mali della stessa misura.
Il bene e il male sono i due sproni del mondo, e lo tengono in carreggiata. Se pungesse soltanto il male, il mondo perderebbe l'equilibrio e cadrebbe tutto da una parte. E così viceversa del bene.
Distinguere il bene dal male non è facile poiché i confini tra questo e quello siamo noi a tracciarli.
Talvolta, vogliamo essere indifferenti al bene che riceviamo d'alcuno. Anzi, accettiamo i suoi doni con una ironia crescente, che dissimuliamo molto bene. L'assiduità del donatore ci attedia, e non gli perdoniamo quando egli si dimentica di noi.
È non solo più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.
Come nella speranza o in qualunque altra disposizione dell'animo nostro, il bene lontano è sempre maggiore del presente, così per l'ordinario nel timore è più terribile il male.