Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?— Simone Weil
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?
La bellezza promette sempre e non dona mai alcunché.
Vi è un punto di sventura in cui non si è più capaci di sopportare né che essa continui, né di esserne liberati.
L'amicizia è guardare da lontano e senza accostarsi.
Il bello è la prova sperimentale che l'incarnazione è possibile. Per questo ogni arte di prim'ordine è, per sua essenza, religiosa.
Ogni volta che penso alla crocifissione di Cristo, commetto il peccato dell'invidia.
Forse l'idea che Dio abbia fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza non è una bestemmia né una fanfaronata, perché accorgersi, come Cottolengo, che non esiste mostruosità ma solo indicibile sofferenza in credito d'amore, è una grandezza degna di un Dio.
L'universo e' tutto il Dio che c'è.
L'assenza di paura non significa arroganza o aggressività. Quest'ultima è in sé stessa un segno di paura. L'assenza di paura presuppone la calma e la pace dell'anima. Per essa è necessario avere una viva fede in Dio.
Solo Dio non sbaglia mai e in tutto riesce.
Dio è all'inizio, non mai alla fine.
Mi è stato più facile pensare un mondo senza creatore, che un creatore pieno di tutte le contraddizioni del mondo.
Come m'immagino Dio? Capelli bianchi, barba lunga e niente uccello.
Le forze che legano in prospetti universale sono il Dio, il Demone, l'Essere animato, la Natura, la Sorte e Fortuna, infine il fato.
Tutto quello che viene asserito di Dio, contiene lo stato umano futuro.
Il credente: Io sono un credente, signore, afflitto dal dubbio che Dio non esista. L'ateo: Io, peggio. Sono un ateo, signore, afflitto dal dubbio che Dio, invece, esista realmente. È terribile.