Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?— Simone Weil
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?
L'Europa non ha forse altri modi d'evitare di essere decomposta dall'influenza americana che attraverso un contatto nuovo, vero, profondo, con l'Oriente.
I soldati non si espongono alla morte, sono mandati al massacro.
Se l'anima cessa di amare precipita giù qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'inferno.
I beni più preziosi non devono essere cercati ma attesi. L'uomo, infatti, non può trovarli con le sue sole forze, e se si mette a cercarli troverà al loro posto dei falsi beni di cui non saprà neppure riconoscere la falsità.
Il senso di colpa si combatte solo con la pratica della virtù.
Uno solo è dio, sommo tra gli dèi e gli uomini, né per figura simile ai mortali, né per pensiero.
La prossima volta che nasco ateo, lo faccio in un paese dove quelli che credono in Dio credono in un Dio felice.
Dio è la nostra radice comune.
Noi non possiamo immaginare Dio, ma soltanto comprenderlo.
Già solo per questo non ci può essere un creatore, perché la sua tristezza per il destino del suo creato sarebbe impensabile e insopportabile.
Non totalmente ignari, e non completamente nudi, ma trascinando nuvole di gloria discendiamo da Dio, che è la nostra casa.
Dio è la via più breve da zero all'infinito, in un senso o nell'altro.
Dio non è neutrale. Dio partecipa alla guerra militando dalla parte del giusto.
Meno credo in Dio più ne parlo.
A forza di insistere Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di lacrime nostre i suoi occhi vedono, a forza di allegria spunta il suo sorriso.