Dio è la via più breve da zero all'infinito, in un senso o nell'altro.
La morte non è che per i mediocri.
Il teatro, portando alla vita maschere impersonali, è solo per coloro che sono abbastanza virili da creare nuova vita: o un conflitto di passioni più sottile di quelli che già conosciamo, o un nuovo personaggio completo.
Il consenso universale è già un pregiudizio.
La libertà sta nel non arrivare mai in orario.
"Dio" è la risposta alla domanda implicita nella finitezza dell'uomo; egli è il nome di ciò che interessa ultimamente l'uomo.
Dio non gioca a dadi.
Le forze che legano in prospetti universale sono il Dio, il Demone, l'Essere animato, la Natura, la Sorte e Fortuna, infine il fato.
L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente.
La musica è riconciliazione con Dio.
La natura, voi dite, è del tutto inesplicabile senza un Dio. In altri termini, per spiegare ciò che capite ben poco, avete bisogno di una causa che non capite affatto.
Finché un essere umano non è stato conquistato da Dio, non può avere fede, ma solo una semplice credenza.
Dio è il punto di contatto tra lo zero e l'infinito.
Il limite di Dio è la sua onnipotenza: qualunque cosa faccia, poteva farla meglio.
Coloro che credono di non credere in Dio, in realtà poi credono inconsciamente in Lui, perché il Dio di cui negano l'esistenza non è Dio, ma qualcos'altro.