Ogni volta che riscattiamo un peccato distruggiamo un po' del male che possediamo.— Simone Weil
Ogni volta che riscattiamo un peccato distruggiamo un po' del male che possediamo.
Vi è un punto di sventura in cui non si è più capaci di sopportare né che essa continui, né di esserne liberati.
La verità è una, la giustizia è una. Gli errori e le ingiustizie variano all'infinito.
Un racconto eschimese spiega così l'origine della luce: «II corvo che nella notte eterna non poteva trovare cibo, desiderò la luce, e la terra si illuminò». Se c'è un vero desiderio, se l'oggetto del desiderio è veramente la luce, il desiderio della luce produce la luce.
Uccidere è sempre uccidersi.
Quelli che sono infelici non hanno bisogno di niente a questo mondo, eccetto di persone capaci di concedere loro la propria attenzione.
È meglio commettere un peccato con fervore che una buona azione senza entusiasmo.
Il piacere è peccato, e qualche volta il peccato è un piacere.
Tutti i peccati sono dei tentativi di colmare dei vuoti.
L'inizio della salvezza è la conoscenza del peccato.
Ci sono peccati che si confessano con la stessa voluttà con cui si commettono.
I peccati esigono calorie, la gola gliele fornisce.
Vi sono peccati il cui fascino sta più nella memoria che nel fatto, strano trionfo che gradisce più l'orgoglio che la passione e dà all'intelletto un agile senso di gioia, più grande di ciò che il peccato arreca o può arrecare ai sensi.
Chi cade in peccato è un uomo; chi se ne duole è un santo; chi se ne vanta è un diavolo.
Non vi è nulla di più interessante che raccontare i propri peccati ad un uomo onesto o a una donna buona. Ciò è intellettualmente affascinante. Una delle grandi gioie che ci procura un passato immorale è quella di avere tante cose da narrare ai buoni.