Ogni volta che riscattiamo un peccato distruggiamo un po' del male che possediamo.
L'attenzione assolutamente pura è preghiera.
La democrazia, il potere della maggioranza non sono un bene. Sono mezzi in vista del bene, stimati efficaci a torto o a ragione.
Il bello è la prova sperimentale che l'incarnazione è possibile. Per questo ogni arte di prim'ordine è, per sua essenza, religiosa.
Il disprezzo è l'opposto dell'attenzione.
Dio ha fatto l'uomo e il peccato l'ha contraffatto.
E se fossimo solo il Suo peccato originale, l'infrazione, la mela che non doveva mangiare?
I peccati esigono calorie, la gola gliele fornisce.
Ogni peccato porta la sua punizione con esso.
C'è una grande differenza tra il non volere e il non saper peccare.
Il "mondo del peccato" nella nostra vita pubblica si identifica in una grigia, desolante litania di fondi neri, aste truccate, tasse evase, favori illeciti, interessi privati in atti d'ufficio, radiospie, servizi segreti: sempre soldi o potere, che malinconia.
Un peccato di gioventù è quando si è giovani e non lo si commette.
Ognuno di noi si lusinga di essere un peccatore che ha molto amato e trasgredito e cerca di nascondere a se stesso e agli altri la propria gretta, codarda e timorata povertà di cuore... Per vincere l'aridità è necessario fare i conti con essa.
Chi ha un handicap giustifica sempre i suoi peccati.
È un peccato il non fare niente col pretesto che non possiamo fare tutto.
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