Spesso possiamo sopportare mezzo chilo di dolore molto più facilmente di quanto siamo in grado di tollerare la perdita di un grammo di piacere a cui eravamo abituati.
Nessuno può essere così spassosamente arrogante quanto un giovane che ha appena scoperto una vecchia idea e pensa che sia la sua.
Un cinico è qualcuno che non solo trae le lezioni più amare dal passato, ma che è prematuramente deluso dal futuro.
La prima grande regola della vita è sopportare con pazienza ciò che ci accade. La seconda è rifiutarsi di sopportare con pazienza. La terza - e la più difficile - essere capaci di distinguere fra le prime due.
I soli veri piaceri sono quelli inaspettati.
L'impressione di piacere può rimanere tale fino a quando non si è certi di piacere soprattutto a sé stessi.
V'è un piacere ad essere matti che solo i matti sanno.
Buon cibo, buon sesso, buona digestione, buon sonno: a questi piaceri animali di base, l'uomo non ha aggiunto nient'altro che quello della buona sigaretta.
Non è certo il piacere che rende la vita degna di essere vissuta.
Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell'altra metà.
Non mi sento responsabile d'essere migliore degli altri. Ciò che non sopporto è di provare piacere nel dimostrarlo.
Il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell'oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d'immagini care. Nell'oggetto insomma amiamo quel che vi mettiamo di noi.
L'arte di dar sapore ai piaceri è quella di esserne avari.
Tutto il segreto del non-essere-desiderio dell'uomo, sta in questa espressione: rinuncia al godimento, che gli psicanalisti prendono in un senso che viene a negarla: per essi non si rinuncia al godimento che per godere meglio.
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