Attorno agli ammalati bisogna essere allegri.
L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno.
La mia spada non è che l'Amore: con essa caccerò lo straniero da Regno.
È impossibile alla parola umana ridire cose che il cuore può appena intuire.
Dandosi a Dio, il cuore non perde la sua tenerezza naturale, anzi, questa tenerezza cresce divenendo più pura e più divina.
I demoni non sono da temere più delle mosche.
La malattia è un linguaggio comunicativo, non un ammasso anarchico di cellule impazzite. Succede che il nostro corpo non sia soddisfatto della vita che fa e si lamenta, tenti di opporsi, critica il cervello per le sue scelte.
È invero una malattia noiosa dover salvaguardare la propria salute al prezzo di una dieta troppo severa.
Ristrettezze: Malattia che coglie chi si espone alla prosperità di un amico.
La malattia è una convinzione ed io nacqui con quella convinzione.
La malattia è la più grande imperfezione dell'uomo.
La malattia è un processo fisico che dà inizio a quell'uguaglianza che la morte perfeziona.
È nella malattia che ci rendiamo conto che non viviamo soli, ma incatenati a un essere d'un altro regno, dal quale ci separano degli abissi, che non ci conosce e dal quale è impossibile farci comprendere: il nostro corpo.
Chi non sente il suo male è tanto più malato.
Non può esser nota nessuna malattia da cui sia colpito un uomo vivente: poiché ogni uomo vivente ha le sue particolarità e soffre sempre d'una infermità particolare e sua.
Le nostre malattie sono nuove, come nuovo è il nostro genere di vita.