Veri sono solo i pensieri che non comprendono se stessi.— Theodor Adorno
Veri sono solo i pensieri che non comprendono se stessi.
Le vere riflessioni sono le sole a non essere in grado di comprendere se stesse.
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
Gli uomini disapprendono l'arte del dono. C'è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone.
Gli uomini celebri sono sempre di cattivo umore. Si trasformano in articoli di mercato, diventano estranei e incomprensibili a se stessi e immagini viventi di sé tali e quali come morti.
L'elemento storico nelle cose non è che l'espressione della sofferenza passata.
Non è difficile nutrire pensieri ammirevoli quando ci sono le stelle. Più difficile è conquistarli intatti nella meschinità di ogni giorno.
La nostra testa è rotonda per permettere ai pensieri di cambiare direzione.
I pensieri, in genere, sono peggiori di noi stessi.
Un pensiero colma l'immensità.
I pensieri importanti sono per natura fulminei, e corti come i fulmini. In un paese veramente civile bisognerebbe poter "andare in cattedra" con da tre a sette pagine. Eliminare le lungaggini e le prolissità, nei casi migliori ridurre il testo a poche righe.
Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?
Il pensiero è soltanto un sogno del sentimento.
Non divagare, ma in ogni impulso ad agire compi ciò che è giusto e in ogni pensiero serba intatta la tua facoltà percettiva.
La gente che trova le parole già pronte non sa che avrà i pensieri già fatti.
Lo stadio più elevato nelle civiltà morali consiste nel riconoscere che dovremmo controllare i nostri pensieri.