La diffidenza rende tristi.
Perdere chi non conosce rispetto è un grandissimo guadagno.
Io prima di mangiare mi sento sempre un po' stupido.
Modestamente, la circolazione ce l'ho nel sangue.
A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
L'amore è come se fosse un malanno che, all'improvviso, ti esplode dentro il cuore, senza un avvertimento, senza affanno, e ti può far morir senza dolore.
Sono ormai così corrotto dalla diffidenza che, se qualcuno mi confessa che cosa gli piace o non gli piace, non lo prendo affatto sul serio, o per meglio dire considero ogni cosa semplicemente come testimonianza dell'immagine che egli vuole dare di sé.
Diffidate degli ottimisti, sono la claque di Dio.
Dopo l'11 settembre il dialogo è più che necessario: per svuotare i giacimenti di odio e di diffidenza che rischiano di avvelenare gli animi, di alimentare il terrorismo.
Si comincia a diffidare delle persone molto avvedute, quand'esse si mostrano imbarazzate.
Bisogna diffidare di due categorie di persone: quelle che non hanno personalità, e quelle che ne hanno più di una.
Diffidare (continuamente e sistematicamente, senza vacillare nemmeno per un attimo) richiede uno sforzo enorme e anche un suo allenamento.
La diffidenza verso gli altri nasce anche dalla sfiducia in noi stessi.
Diffidate di un filosofo che sa di sapere.
C'è una diffidenza femminile verso la politica. Ho tentato più volte di coinvolgere in politica donne di successo. Ma non sono così disponibili a farsi valutare da un mondo che secondo loro non ha il metro giusto. Alla fine quelle che vogliono mettersi in politica sono poche.