A' generosi, giusta di glorie dispensiera è Morte.— Ugo Foscolo
A' generosi, giusta di glorie dispensiera è Morte.
È pur bella la tolleranza delle opinioni. L'alta e nobile intolleranza deve percuotere inflessibilmente le azioni.
Io sono un po' intollerante e gli uomini un po' troppo importuni.
La fama degli eroi spetta un quarto alla loro audacia; due quarti alla sorte, e l'altro quarto, ai loro delitti.
La volontà forte e la nullità di potere in chi sente una passione politica lo fanno sciaguratissimo dentro di sè: e se non tace, lo fanno parere ridicolo al mondo; si fa la figura di paladino da romanzo e d'innamorato impotente della propria città.
Noi chiamiamo pomposamente virtù tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda e alla paura di chi serve.
Non c'è forse sentimento al mondo, nemmeno l'avidità del guadagno, che sia tanto contrario all'ingenuità del poeta, quanto questa gola di gloria, che si risolve in un desiderio di sopraffazione!
Han diritto agli allori del trionfo coloro che, conoscendo meglio di tutti i benefici della pace, non si sono sottratti alle sofferenze della guerra.
La gloria non può fare la gioia di chi l'ha usurpata, non meritata.
Morire non significa nulla, ma vivere sconfitti e senza gloria significa morire ogni giorno.
La gloria e la grandezza, chimere.
La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci ogni volta che cadiamo.
Come mi giudicherà la storia? Se avrò successo, ecco che tutti quanti vorranno aver parte della gloria... Ma se fallisco tutti vorranno il mio sangue.
Ci innalziamo nella gloria così come affondiamo nell'orgoglio.
La gloria improvvisa è la passione che causa quelle smorfie chiamate risate.
Oltre a essere effimera, la gloria non è priva di conseguenze.