Io sono un po' intollerante e gli uomini un po' troppo importuni.
Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità.
È pur bella la tolleranza delle opinioni. L'alta e nobile intolleranza deve percuotere inflessibilmente le azioni.
Armoniosi accenti, dal tuo labbro volavano, e dagli occhi ridenti, traluceano di Venere i disdegni e le paci, la speme, il pianto e i baci.
Quaggiù la povertà è vergogna che nessun merito lava; è delitto non punito dalle leggi, ma perseguitato più crudelmente dal mondo.
Il coraggio non deve dar diritti per soperchiare il debole.
Non si dovrebbe mai parteggiare per nulla... Prendere una parte è il primo passo verso la sincerità, la serietà segue subito dopo e l'essere umano diventa un seccatore.
Le grandi fedi, per affermarsi, hanno bisogno di grandi persecuzioni.
Certe persone sono intolleranti al punto che ascoltare altri esprimere la loro fede li riempie di rabbia ed amarezza. Ma questa è materia per i terapeuti, non per il consiglio di amministrazione della nostra scuola e per le riunioni del nostro consiglio comunale.
In un mondo in cui quotidianamente veniamo accusati di non accettare i diversi, i normali sono rimasti in pochi e costituiscono ormai uno sparuto gruppo di diversi.
L'intolleranza è segno d'impotenza.
Nel ridotto Circolo dei nobili. Un concerto di Rachmaninov. L'isola dei morti. Fuggo via dall'intollerabile noia melodica. Dopo un istante fugge anche Burljuk. Scoppiamo a ridere. Bighelloniamo insieme.
L'intolleranza non produce che ipocriti o ribelli: quale funesta alternativa!
Nessuno sopporta il tuo dolore, la tua tristezza, nemmeno chi ti ama di più.
Per l'essere razionale solo l'irrazionale è intollerabile.
Un animo nobile non sopporta le aggressioni verbali.