Come un uccello sulla gabbia ho provato a essere libero.— Vinicio Capossela
Come un uccello sulla gabbia ho provato a essere libero.
Sono sempre quello stupido romantico che ancora confonde il presente col passato.
Ogni scusa viene buona per dichiararsi perdenti.
Io ascoltavo e basta, preferisco rimanere un'impressione, preferisco le impressioni. Le impressioni emozionano. È inutile conoscere: molto meglio supporre.
Tutte quelle romanticherie, i tramonti, il mare, sono sempre lì, sono io che spesso manco.
Le cose non la smettono più di lasciarti. Forse lo fanno perché sanno che devi procedere leggero, cercano di farti un favore.
Io so questo: che chi pretende la libertà, poi non sa cosa farsene.
Le libertà, qualora non siano assicurate da procedure e diritti adeguati, restano un pezzo di carta.
La libertà non si conquista che col ferro, e non si mantiene che col coraggio.
Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.
Per essere liberi, per non lasciarsi sedurre dai maestri desiderosi di plagiare anime e plasmare seguaci, è necessario essere intellettualmente poligami e politeisti.
Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente.
Se la libertà è oggi umiliata o incatenata non è perché i suoi nemici hanno usato il tradimento, è perché i suoi amici hanno dato le dimissioni.
Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente.
La libertà non è facoltà di disimpegno da; è facoltà di impegno per - una partecipazione all'Essere stesso. Di conseguenza, l'autentica libertà non può mai essere raggiunta nell'allontanamento da Dio.
È così che muore la libertà: sotto scroscianti applausi.