L'amore non è cieco. Cieco è l'amor proprio.

Voltaire
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La nostra interpretazione

L’amore viene presentato come una forma di lucidità, non come un’illusione. Quando si ama davvero, si è in grado di vedere pregi e difetti dell’altra persona, senza idealizzarla né trasformarla in qualcosa che non è. L’idea che l’amore renda ciechi viene rovesciata: ciò che distorce lo sguardo non è il sentimento autentico, ma l’eccesso di attenzione verso se stessi. L’amor proprio, quando diventa dominante, impedisce di osservare la realtà con onestà. Spinge a giustificare ogni azione, a difendere il proprio ego, a negare errori e responsabilità. In questo modo l’individuo non vede più l’altro, ma solo il proprio riflesso. L’amore, al contrario, nasce da un movimento di apertura, da un interesse sincero per la persona amata, dalla disponibilità a riconoscere la verità, anche quando è scomoda. Dove prevale il bisogno di proteggere la propria immagine, ogni relazione diventa fragile. Dove prevale l’amore, lo sguardo si fa più acuto, più giusto e più umano.

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