Chi è malvagio nel profondo del cuore, probabilmente la sa lunga.
Non c'è dubbio che ci sia un mondo invisibile. Il problema è, quanto dista dal centro storico e qual è l'orario di chiusura?
L'omosessualità è contro natura, come camminare sull'acqua, morire e risorgere, moltiplicare il cibo e rimanere incinta da vergine.
Il mio grado nell'esercito? Ostaggio, in caso di guerra.
Dio tace. Ah, se adesso si riuscisse a far chiudere il becco all'uomo!
Quello che odio di più è che mi chiedano perdono prima di calpestarmi.
Avete mai sentito le grida che vengono da un macello? Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di quella carne c'è il terrore di quella violenza, il veleno di quella improvvisa ultima paura dell'animale che muore.
Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.
Io non chiamo malvagio propriamente colui che pecca, ma colui che pecca o peccherebbe senza rimorso.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
La malvagità è sempre più facile della virtù, perché in tutto prende sempre una scorciatoia.
È questa la vera malvagità, non sapere nemmeno che si è malvagi.
Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.
Il buono vive in società, il malvagio da solo.
Il malvagio ha due maniere di nuocere: facendo il male e facendo il bene.
Anche se l'uomo ha rimosso nell'inconscio i suoi impulsi malvagi e vorrebbe dirsi che non è responsabile di essi, qualcosa lo costringe ad avvertire questa responsabilità come un senso di colpa il cui motivo gli è sconosciuto.