Un capo, una persona, significano un padrone e milioni di schiavi.
Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre dire.
L'abisso che c'è fra la certezza che io ho della mia esistenza e il contenuto che tento di dare a questa sicurezza, non sarà mai colmato.
Una stampa libera può essere buona o cattiva, ma senza libertà, la stampa non potrà mai essere altro che cattiva.
L'autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore.
Segno della giovinezza è forse una magnifica vocazione per le facili felicità.
La libertà non è che una possibilità di essere migliori, mentre la schiavitù è certezza di essere peggiori.
Un essere che per natura non appartiene a se stesso ma a un altro, pur essendo uomo, questo è per natura schiavo: e appartiene a un altro chi, pur essendo uomo, è oggetto di proprietà.
La vera schiavitù è la condanna all'astensione.
Alla schiavitù più pulita è preferibile la morte più sozza.
Rifiutando il concetto di schiavitù umana si arriva, per onestà intellettuale, ad ammettere anche l'ingiustizia della schiavitù nei riguardi degli animali.
La schiavitù non è altro che lo sfruttamento esercitato da alcuni sul forzato lavoro delle folle.
Togliere le catene agli schiavi è facile, ma liberarli è difficile.
La schiavitù umana ha toccato il punto culminante alla nostra epoca sotto forma di lavoro liberamente salariato.
Lo schiavo inizia col chiedere giustizia e finisce col volere portare una corona. A sua volta, deve dominare.
Re e preti, nel condannare la dottrina del suicidio, hanno voluto assicurare la durata della nostra schiavitù. Intendono tenerci chiusi in una cella senza uscita, come quello scellerato della Commedia di Dante che fa murare la porta della prigione dove era rinchiuso lo sventurato Ugolino.