La gloria è un convento.— Albert Camus
La gloria è un convento.
C'è della compassione nell'indifferenza.
Là dove regna la lucidità, la scala dei valori diventa inutile.
Lei sa che cos'è il fascino: un modo di sentirsi rispondere di sì senza aver fatto chiaramente nessuna domanda.
Viene sempre il momento in cui bisogna scegliere fra la contemplazione e l'azione. Ciò si chiama diventare un uomo.
Quando scoppia una guerra, la gente dice: "Non durerà, è cosa troppo stupida". E non vi è dubbio che una guerra sia davvero troppo stupida, ma questo non le impedisce di durare.
La gloria d'aver fondato la religione dell'umanità spetta alla comunità semitica.
Non c'è forse sentimento al mondo, nemmeno l'avidità del guadagno, che sia tanto contrario all'ingenuità del poeta, quanto questa gola di gloria, che si risolve in un desiderio di sopraffazione!
Morire per un'idea; è indiscutibilmente nobile. Ma quanto più nobile sarebbe se gli uomini morissero per idee che fossero vere!
La vera gloria mette radice, anzi si estende, mentre tutte le false pretese cadono come fiori: una finzione non può durare.
La gloria del superbo presto si trasforma in disonore.
Noi tutti siamo motivati da un acuto desiderio di apprezzamento, e migliore è un uomo, più è ispirato alla gloria.
Tutte le glorie defunte di questo mondo non valgono, dicono, un cane in vita...
Quant'è glorioso, ma quanto è insieme doloroso, essere eccezionali in questo mondo.
La gloria assai spesso non è altro che un gran rumore che nasce non si sa come, e persiste non si sa perché.
L'invidia viene immediatamente dopo la gloria.