La morte non è dolorosa. È la vita terrena che è una morte.
Là dove regna la lucidità, la scala dei valori diventa inutile.
All'infuori del sole, dei baci e dei profumi selvaggi, tutto ci sembra futile.
Bisogna adoperare i propri principi nelle grandi cose, nelle piccole basta la misericordia.
Chi non dà nulla non ha nulla. La disgrazia più grande non è non essere amati, ma non amare.
Non v'è amore per la vita senza disperazione di vivere.
Voglio un prete, un rabbino, e un pastore protestante. Voglio scommettere in ogni settore.
Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
La salute non ha mai prodotto niente. L'infelicità è un dono. Io mangio solo per nutrire il dolore. La preparazione alla morte dura una vita intera.
È poco probabile che tutto finisca con la morte perché sarebbe troppo comodo cavarsela così a buon mercato.
Non disprezzare la morte ma accoglila di buon grado perché anch'essa è un ente tra quelli che natura vuole.
La morte ci consuma giorno per giorno, non ci trascina via all'improvviso.
I poeti danno molta importanza alla morte e alle afflizioni esteriori, ma le sole tragedie sono le sconfitte dell'anima e l'unica epopea è l'ascesa trionfante dell'uomo verso la divinità.
Il fatto che sono morti non testimonia affatto che siano vissuti.
Morire è una delle poche cose che si possono fare facilmente stando sdraiati.
Vai e prova a confutare la morte: la morte confuterà te, ed è tutto!