La morte è uno stato di perfezione, il solo alla portata di un mortale.— Emil Cioran
La morte è uno stato di perfezione, il solo alla portata di un mortale.
La parola e il silenzio. Ci si sente più al sicuro vicino a un pazzo che parla, che a un pazzo incapace di aprire bocca.
Una forma invidiabile di gloria, forse tra le più belle: legare il proprio nome al crollo di una religione.
Quando un solo cane si mette ad abbaiare a un'ombra, diecimila cani ne fanno una realtà.
Senza Dio tutto è notte, e con lui la luce stessa diventa inutile.
L'abbondanza delle soluzioni agli aspetti dell'esistenza è pari solo alla loro futilità.
Guardando un cadavere, la morte mi sembra una partenza. Il cadavere mi dà l'impressione di un vestito smesso. Qualcuno se n'è andato e non ha avuto bisogno di portare con sé quell'unico vestito che indossava.
È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.
La morte è una sorpresa che rende inconcepibile il concepibile.
La morte è un vile esperimento chimico che viene effettuato su tutti tranne che sugli alberi della sequoia.
La morte è solo l'inizio del secondo tempo.
La morte di un amore è come la morte d'una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l'hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido. Mutilato.
Non si può scegliere il modo di morire. E nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora.
Non è che ho paura di morire. È che non vorrei essere lì quando succede.
Il corpo e la sua morte restano i più grandi pensatori.
I morti non soffrono di essere morti e i vivi non soffrono se non perché vivono.