I morti hanno paura dei vivi. Ma i vivi, che non lo sanno, temono i morti.
Ogni imbecille, basta che ne abbia voglia, può perturbare la mente più complicata.
Ci si rallegra dei desideri che si realizzano per altri, specialmente se noi stessi non siamo intervenuti in alcun modo: come se ci fossero chissà dove una benevolenza e un udito invisibili.
L'invenzione dell'inferno è la cosa più orrenda, ed è difficile concepire come, dopo questa invenzione, ci si possa ancora aspettare qualcosa di buono dagli uomini.
Si scrive per essere diversi. Chi imbroglia scrivendo rimane ciò che comunque è.
Tutte le opinioni possibili possono esprimersi moralmente; cioè: nulla è tanto immorale da non poter essere, in qualche posto, ammesso e prescritto.
È bella la morte quando pone fine a una brutta vita.
La morte è il riconoscimento della fraternità, della comune natura filiale. Forse è la strada per accogliere l'idea di creazione divina che mi riesce tanto difficile.
La morte non è altro che il sonno del bambino che si addormenta sul cuore della mamma. Finalmente la notte dell'esilio sarà tramontata per sempre, ed entreremo nel possesso dell'eredità dei Santi nella luce.
Non c'è spazio per la Morte.
Se hai paura della morte, non ascoltare il tuo cuore battere la notte.
Ogni anno oltrepassiamo senza saperlo il giorno della nostra morte.
Sapete come vi darei epigrammi a non finire? Basta portarmi via, lontano dal mio amore.
La morte sorride a tutti; un uomo non può far altro che sorriderle di rimando.
Se si potesse scontare la morte dormendola a rate!
Due cose belle ha il mondo: amore e morte.