La storia insegna che la storia non insegna nulla.
Niente aiuta a vivere come la cattiva memoria.
Tutto sarebbe tanto più semplice se nascessimo con le istruzioni per l'uso e la data di scadenza.
La perfezione sarebbe raggiunta da chi riuscisse a soffrire il dolore altrui come proprio.
Le più diffuse credenze traggono la loro forza dall'inverificabilità.
Ottimista è chi ritiene che le cose non possano andare peggio di come vanno.
Per non far conoscere la storia non serve più bruciare i libri, basta far passare la voglia di leggere.
La storia, che irascibile e bugiarda vecchia signora.
I libri di storia vanno considerati come opere di pura immaginazione. Sono racconti fantastici di fatti mal osservati, accompagnati da spiegazioni inventate a cose fatte. Se il passato non ci avesse trasmesso le sue opere letterarie, artistiche e monumentali, non conosceremmo nulla di vero.
Niente della tv passerà alla storia e tanto meno noi: dovremmo prenderci sempre meno sul serio.
Non esiste una storia nel senso in cui ne parla la maggior parte delle persone, e questa è almeno una ragione per cui io dico che la storia non ha alcun senso.
Il mito è più vero della storia. Ciò che è storico è realmente accaduto una volta, ciò che è mitico accade realmente ogni giorno.
La storia universale è un'alternanza di divastazioni e di lifting che ne spianano le cicatrici, protesi che compensano le mutilazioni, deodoranti spruzzati sul tanfo del sangue.
La storia insegna --- anche se l'uomo raramente impara --- che se Atene piange Sparta non ride.
La storia di una vita è più breve di un battito di ciglia. La storia di un amore è ciao e addio finché non ci rivedremo.
Capire la storia significa mettersi dal punto di vista di chi ha vissuto gli venti mentre questi accadevano.