Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.— Alessandro Morandotti
Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.
La perfezione sarebbe raggiunta da chi riuscisse a soffrire il dolore altrui come proprio.
Il Padreterno, per compensare l'uomo delle enormi carenze fisiche nei confronti degli animali, lo ha dotato della ragione ma ha purtroppo omesso di fornirlo della combinazione esatta per servirsene.
Il bacio è un espediente geniale per impedire agli innamorati di dire troppe stupidaggini.
Il momento più importante è sempre l'ultimo che stiamo vivendo.
L'illusione è la culla degli adulti.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.
La meta è partire.
La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.
Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente i beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti.
Molti sono ostinati in relazione alla via una volta intrapresa, pochi lo sono in relazione alla meta.
Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi.
Solo la direzione è reale, la meta è sempre una finzione, anche quella raggiunta e questa spesso in modo particolare.
La meta, non è che un pretesto.