Guerra. Un sottoprodotto della pace.
Alleanza in politica internazionale: unione di due ladri ciascuno dei quali tiene la mano ficcata cosi' a fondo nella tasca dell'altro, che non possono separarsi per derubare un terzo.
Purgatorio. Scomoda gattabuia dove le anime sono imprigionate finché un parente non le fa uscire pagando la cauzione.
Confine. In geografia politica, linea immaginaria tra due nazioni, che separa i diritti immaginari dell'una dai diritti immaginari dell'altra.
Assurdità : Argomentazione di un avversario.
Frode. La vita del commercio, l'anima della religione, la lusinga del corteggiamento e la base del potere politico.
La guerra genera la guerra e la vittoria la sconfitta.
In guerra come in amore per venire a termine bisogna avvicinarsi.
Molto si miete in guerra, ma il raccolto è sempre scarsissimo.
Mi domando se la guerra non scoppi al solo scopo di permettere all'adulto di fare il bambino, di regredire con sollievo fino all'età dei costumi gallonati dei soldatini di piombo.
La storia insegna che la guerra inizia quando i governi credono che il prezzo dell'aggressione sia basso.
La razza umana è diventata forte nella lotta perpetua, e non potrà che perire in una perpetua pace.
Questa dannata guerra finirà quando saremo troppo vecchi per goderci la pace.
Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c'è niente di dolce o di opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo.
Se tutti si battessero soltanto secondo le proprie opinioni, la guerra non si farebbe mai.
La guerra consente di liberare, legittimamente, l'aggressività naturale, e vitale, che è in ciascuno di noi. È evasione dal frustrante tran tran quotidiano, dalla noia, dal senso di inutilità e di vuoto che, soprattutto nelle società opulente, ci prende alla gola.