Chi si propone l'amore del prossimo senza l'amore a Dio, cerca se stesso.
Il perfezionista si porta addosso un male tremendo: la predisposizione alla depressione.
Due carcerati guardavano fuori dalle sbarre della prigione, uno vide solo il fango della strada e si rattristò, l'altro guardò le stelle e si rallegrò.
Con la gioia tutti i doveri diventano più tollerabili e anche piacevoli: è come un po' di olio che entra negli ingranaggi della macchina.
Impara a non perdere tempo dietro le mancanze degli altri e non meravigliarti delle tue.
La forza di Dio e l'aiuto dei fratelli sono due mezzi potentissimi contro lo scoraggiamento.
Chi disprezza il prossimo si preoccupa già troppo del prossimo.
Il nostro prossimo è tutto ciò che vive.
Chi è il nostro prossimo? Colui che è vicino a noi, ma che non abbiamo ancora mai notato, che aspetta da noi il gesto di fiducia, di stima, di amicizia.
Non amare il tuo prossimo come te stesso: se sei in buoni rapporti con te stesso, è un'impertinenza, nel caso opposto, è un'offesa.
Il nostro prossimo non è il nostro vicino, ma il vicino del vicino. Così pensa ogni popolo.
Colui che è veramente colpito dalla mala sorte non si deve aspettare alcuna partecipazione da parte del suo prossimo. Le disgrazie vere fanno scappare la gente.
Che se il me è odioso, amare il proprio prossimo come se stessi diviene un'atroce ironia.
Il mio prossimo per me è me stesso.
Il prossimo comincia da sé stessi!
Il vostro amore del prossimo è il vostro cattivo amore per voi stessi. Voi fuggite verso il prossimo fuggendo voi stessi, e di ciò vorreste fare una virtù.
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