A lamentarsi sono sempre quelli che hai trattato meglio.
Temere la vertigine, anche se non soffri di vertigine. È il solo modo per nutrire l'emozione, ultima possibilità di vita che ti resta.
Spogliare una donna è come aprire un regalo: il bello sta nello scartare.
Malinconia: tristezza che diventa leggera.
Sorrideva quand'era disgustato dal mondo. Lo giudicavano pertanto felice.
Amava l'umanità, ma non sopportava il vicino di sopra.
Lamentarsi? No, essere attivo! Deplorare? No, essere soccorrevole! Accusare? No, correggere!
Le recriminazioni sono àncore nella sabbia, impediscono di prendere il largo.
La lamentela è il cemento sociale.
È un'anima vile quella che, non appena le nubi si addensano o anche soltanto si mostrano all'orizzonte, si rannicchia, si perde d'animo e si lamenta.
Che stoltezza deplorare e lamentare di avere in passato lasciato senza sfruttarla l'occasione offertaci per questa o quella felicità, questo o quel piacere! Che guadagno se ne avrebbe, ora? La secca mummia di un ricordo.
La felicità significa non lamentarsi di quello per cui non c'è niente da fare. Le lamentele sono il rifugio di coloro che non hanno fiducia in se stessi.
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastoni e tira fora li denti!
Non lamentarti se non sei ricco o potente: anche un uomo umile e solitario può diventare grande come una montagna.