I malvagi obbediscono per paura; i buoni, per amore.— Aristotele
I malvagi obbediscono per paura; i buoni, per amore.
Questo solo è negato a Dio: disfare il passato.
È difficile, talvolta, discernere che cosa e a quale costo si deve scegliere e che cosa e per qual vantaggio si deve sopportare, ma ancor più difficile è perseverare nelle decisioni prese.
Due sono infatti, le cose che portano gli uomini a preoccuparsi e ad amare: ciò che è proprio e ciò che è caro.
È bene, nella vita come ad un banchetto, non alzarsi né assetati né ubriachi.
Il saggio impara molte cose dai suoi nemici.
Bisogna ubbidire ai superiori, non perché sono giusti, ma perché sono superiori.
Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti - nel nostro credere, obbedire, combattere - noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti.
Invece di adattamento, non sarebbe meglio parlare di sottomissione?
L'unico governante sicuro è colui che ha imparato ad obbedire volontariamente.
Finché un Popolo è costretto a obbedire e obbedisce fa bene, appena può scuotere il giogo e lo scuote fa ancora meglio, giacché, recuperando la sua libertà per mezzo dello stesso diritto con cui gli è stata sottratta, o è autorizzato a riprendersela o nessuno lo era mai stato a togliergliela.
Dal cattolicesimo ufficiale non traspare la leggerezza responsabile della libertà, ma il peso de-responsabilizzante dell'obbedienza supina.
Il soldato è come il monaco per cui l'ordine si chiama obbedienza.
L'atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.
La subordinazione non è servitù più di quanto l'autorità sia tirannia.
Preferisco essere libero nella mia tomba che vivere come una marionetta o uno schiavo.