Pensate da uomini saggi, ma parlate come la gente comune.— Aristotele
Pensate da uomini saggi, ma parlate come la gente comune.
L'uomo è per natura un animale politico.
Le rivoluzioni dunque non riguardano piccole questioni, ma nascono da piccole questioni e mettono in gioco grandi questioni.
Non s'ha da cercare se l'anima e il corpo sono uno, come non lo si fa per la cera e la impronta.
L'uomo è per natura un animale socievole.
Chi è incapace di vivere in società, o non ne ha bisogno perché è sufficiente a sé stesso, deve essere o una bestia o un dio.
Il giudizio è più che una capacità. Fa partire per mari intellettuali oltre le sponde di dure e indiscutibili informazioni fattuali.
Un consiglio ai saggi non è necessario, sono gli stupidi che hanno bisogno di consigli.
Il saggio è autosufficiente non nel senso che vuole essere senza amici, ma che può stare senza amici; e questo "può" significa che, se perde un amico, sopporta con animo sereno.
Non si dev'essere troppo ossessionati da questioni limitate e particolari. Bisogna sempre allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi. Però occorre farlo senza evadere, senza sradicamenti.
Lo stolto può salire con fatica alla saggezza, il saggio non può ripiombare nella stoltezza.
Più forte indebolendosi, diventa l'uomo più saggio, mentre si approssima all'eterno passaggio.
Chi è innamorato è saggio e diventa ancor più saggio, vede nuove cose ogni volta che guarda l'oggetto del suo amore, traendo da esso con i suoi occhi e con la sua mente quelle virtù che egli possiede.
È proprio del saggio temere il nemico, anche se è dappoco.
L'unica saggezza che possiamo sperare di acquistare, è la saggezza dell'umiltà.
Certuni sarebbero saggi, se non fossero persuasi di esserlo.