La memoria è lo scriba dell'anima.— Aristotele
La memoria è lo scriba dell'anima.
È sconveniente che i giovani pronuncino delle massime.
Esercitare liberamente il proprio ingegno, ecco la vera felicità.
È bene, nella vita come ad un banchetto, non alzarsi né assetati né ubriachi.
In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso.
È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo.
Nel paese della memoria il tempo è sempre ora.
Spesso dalle intenzioni sue l'uomo è sviato. Tutti i nostri propositi dipendono dalla memoria: se nascendo quindi sono robusti, poi si indeboliscono. Acerbo il frutto sta ben saldo al ramo; maturo, da sé cade, senza scuoterlo.
Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone.
La maggior parte della gente che ho conosciuto è la dolente e inaccettabile memoria di una scissione, memoria sepolta viva e che si cerca di tenere giù finché si può.
È una ben povera memoria quella che funziona solo all'indietro.
La memoria di ogni uomo è la sua letteratura privata.
A che giovano le memorie? Di noi muore la miglior parte, e non c'è memoria che possa resuscitarla.
La memoria è tesoro e custode di tutte le cose.
La memoria: specchio in cui guardiamo gli assenti.
La nostra memoria allontana o avvicina i fatti, li arricchisce o li impoverisce, e li trasforma per farli rivivere. La memoria non è una raccolta di documenti depositati in buon ordine: essa vive e cambia, avvicina i pezzi spenti per farne di nuovo scaturire la fiamma.