Non credo che nessuno di noi possa parlare del dolore finché non ne è fuori.— Arthur Golden
Non credo che nessuno di noi possa parlare del dolore finché non ne è fuori.
Quali che siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare su di noi, finiscono sempre per stemperarsi come una tinta ad acquerello su un foglio di carta.
Anche un sasso viene consumato da una pioggia troppo forte.
Le avversità possono essere superate solo immaginando come sarebbe il mondo se i nostri sogni finalmente si avverassero.
Tra ciò che avviene di giorno nella quotidianità e ciò che succede di sera dietro le porte chiuse non esiste alcun rapporto e le due cose devono sempre rimanere disgiunte.
È sempre difficile consolare un dolore che non si conosce.
Chi aumenta sapienza, aumenta dolore.
È stupido strapparsi i capelli nel dolore, come se la pena fosse diminuita dalla calvizie.
Temo il dolore fisico in quanto penso che esso possa limitare la mia libertà. Ho paura di non saperlo sopportare.
Io mangio solo per nutrire il dolore.
Niente rende tanto grandi, quanto un grande dolore.
Il dolore. Se ti posso sopportare, sei leggero; se non posso, durerai poco.
Il dolore però non è passato. Era sempre lì, e mi tirava dentro, pretendeva di essere sentito.
Poco ha doglia chi, dolendo, tace.